ISTITUTO ZOOPROFILATTICO DI ANCONA

2012 - 2019

Località

Ancona

Committente

Istituto zooprofilattico sperimentale dell'Umbria e delle Marche

Programma

Istituto di ricerca e formazione

Lavori di ristrutturazione e di ampliamento dell'Istituto Zooprofilattico Sperimentale sede di Ancona

Dimensioni

2.285 mq

Cronologia

2012 - 2019

È pensato come un grande parallelepipedo allungato che si allaccia alla sede attuale sul lato corto mentre dall’altro si adagia sulla collina esistente integrandosi al paesaggio circostante.

Il progetto è risultato primo classificato nella gara di affidamento d’incarico del 2011 per la  ristrutturazione della sede dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale dell’Umbria e delle Marche (IZS). L’area è a confine tra la campagna e la prima periferia di Ancona, in una zona dedicata a servizi pubblici, nascosta ai principali flussi veicolari. Gli edifici esistenti erano due: la vecchia sede degli anni 60, comprendente la residenza del direttore ormai in disuso, e la sede attuale anni 90, di discutibile qualità e già in cattive condizioni.

Da un’analisi approfondita si è scelto di demolire la sede storica, anziché ristrutturarla, e utilizzare il bisogno delle nuove superfici come occasione per una riqualificazione generale dell’immagine della sede di Ancona dell’IZS, pur non coinvolgendola direttamente.

Il nuovo edificio (laboratori chimici, uffici e sala convegni) è organizzato su due livelli principali impostati in relazione diretta con i rispettivi livelli dell’attuale sede dell’Istituto. È pensato come un grande parallelepipedo allungato che si allaccia alla sede attuale sul lato corto mentre dall’altro si adagia sulla collina esistente integrandosi al paesaggio circostante. La percezione visiva dell’insieme è completamente trasformata: la facciata del nuovo edificio, pensata come un grande volume orizzontale è scandita da una serie di elementi frangisole verticali in larice lamellare. Questi si trasformano in parete celando l’edificio esistente e creando uno schermo in continuità con l’ampliamento. I frangisole, che caratterizzano fortemente l’edificio nella facciate est e ovest, sono il simbolo dell’attenzione rivolta all'involucro edilizio contribuendo, insieme ad altri accorgimenti tecnici su materiali e tamponamenti, alla riduzione del fabbisogno energetico ben oltre le richieste delle normative attuali, proiettando l’edificio ai massimi punteggi degli organismi di certificazione energetica.

Il piano terra è destinato all'accoglienza, agli uffici e alla sala conferenze, mentre il primo piano è dedicato ai laboratori chimici e microbiologici.

L’edificio è risultato recentemente vincitore del Premio Inarch Marche 2020, del premio Ad’A - Architetture dell’Adriatico 2020, oltre ad essere selezionato per il Premio Architetto Italiano 2018.